Ven. Mar 29th, 2024

CIRCOLO SARDO PAVIA Concerto Tenores Neoneli

PAVIA, sabato 21 febbraio 2015, ORE 16,00 AULA MAGNA dell’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI

 

CONCERTO TENORES DI NEONELI

TENORES NEONELI PAVIA 2015

Alle Launeddas ORLANDO e ELISEO MASCIA

“TENORES di NEONELI” – 38 anni di Storie Cantate (1976-2014) Cavalieri della Repubblica Italiana per Meriti Culturali

Componenti del Coro
Tonino Cau fondatore, compositore, organizzatore
Peppeloisu Piras voce solista, storica (= sa boghe)
Nicola Loi contralto (= sa contra)
Ivo Marras mezzavoce (= mesuboghe)
Angelo Piras secondo solista

Domenica 22 febbraio 2015, ore 11,00, presso BASILICA di SAN PIETRO IN CIEL D’ORO

(ove sono custodite le Spoglie di sant’Agostino pervenute nel 725 da Cagliari)

SANTA MESSA: canto di introduzione e chiusura con accompagnamento di “Launeddas”

“ZUIGHES”

Zuighes o Jughes = Giudici, con riferimento alle 4 Ripartizioni statali (Giudicati) in cui si suddivideva il Regno di Sardegna (Rennu, tra il IX e il XIV secolo), periodo di totale indipendenza conseguita dopola Cadutadell’Impero Romano e l’eclisse di quello bizantino d’Oriente, che ne aveva ereditato le vestigia.

Il progetto dei Tenores di Neoneli prende spunto dall’omonimo titolo del libro di Tonino Cau. L’autore ha voluto studiare il periodo storico dei Giudicati in Sardegna, con particolare attenzione al Giudicato certamente più coriaceo e ostile agli aragonesi, cui il Papa Bonifacio VIII aveva donato la Sardegna e la Corsica. La passione ha portato il direttore artistico dei Tenores ad approfondire le vicende correlate a tale periodo, e a sviluppare un avvincente racconto in limba che consta di ottocento ottave endecasillabe in logudorese, per un totale di oltre seimila versi.

Le LAUNEDDAS sono il noto strumento che in Sardegna accompagna, oltre al ballo, ogni manifestazione laica o religiosa della vita sociale. Costituisce un complesso strumento, polifonico ed alla stregua del Canto a tenore è altrettanto antico (è raffigurato in un bronzetto): simile alla zampogna/cornamusa, ma privo di otre, che è sostituito da una particolare tecnica respiratoria; consta di 3 canne (talvolta fino a cinque) di fiume o palude, di diversa lunghezza (mancosedda), due delle quali, legate fra loro, formano la parte fissa suonata appunto con la mano sinistra, queste emettono un suono grave, continuo, mentre la terza, variabile, fornisce il canto. Sono dotate di ancia (bocchinu) e i fori costituiscono le chiavi (crais).

TOURNÉES

Il Coro – che, in trentotto anni di attività, ha portato l’arte e la tradizionale cultura della Sardegna ai propri conterranei, emigrati sparsi nei diversi Continenti, e le ha fatte conoscere universalmente anche per difendere la lingua sarda – ha raggiunto località diversissime e fra loro assai distanti (25 nazioni): da quasi tutti i Comuni della Sardegna a moltissime Città dell’Italia (oltre una sessantina); ha spaziato dall’Islanda alla Russia, dai Paesi Scandinavi alle sponde del Mediterraneo, dall’America del Nord (USA e Canadà) e del Sud (Brasile, Perù e Argentina) all’Australia e fino al Giappone (26 Paesi toccati nel totale). Il Coro dei Tenores di Neoneli si è dimostrato validissimo ambasciatore di Sardità, oltre che un ottimo veicolo della cultura musicale italiana.

COLLABORAZIONI ED ESIBIZIONI

Sempre col medesimo intendimento di diffondere la cultura e le tradizioni sarde, sperimentando altresì un folk in maniera progressiva, sono da annoverare le molteplici collaborazioni del Complesso con artisti italiani: fra i più noti Peppino Marotto, sindacalista di Orgosolo, molto apprezzato poeta popolare e cantante in “limba sarda”, scomparso il 29 dicembre 2007; Luciano Ligabue; Francesco Guccini (che prese parte a concerti a Cagliari, Villacidro e Oristano); Angelo Branduardi (presente a Samugheo); Francesco Baccini ed Elio e le Storie Tese (col quale si è instaurato un forte e duraturo legame con molteplici partecipazioni: progetto musicale Neon-Elio); Lucio Dalla (a Terni e Modena); Eugenio Bennato; Paolo Vinaccia (famoso batterista percussionista jazz, trasmigrato in Norvegia e che andò ad incontrarli a San Francisco); la PremiataForneria Marconi (con un maxiconcerto in eurovisione da Piazza San Pietro, nel 2003, e poi a Borore e a Buggerru); gli Inti Illimani (a Mandriola) e altri ancora, con ricche, reciproche trasfusioni di esperienze poetiche e musicali.

Egualmente va riferito delle tante altre esibizioni in importanti eventi artistici, come il Concerto tenuto a2700 metria Madonna di Campiglio, Rifugio Graffer, 2001, o quello a Milano (“Musica nei Cortili”) col gruppo mongolo Hu Nhur Thu, e altri come quello con la grande artista cinese Ulan Xue Ling (poliglotta, canta anche in sardo), nell’ambito del “Progetto Sena Làcanas” (Senza Confini) e l’intervento di altri numerosi cantanti italiani, partecipazione ripetutasi in “Per Cuba”, alla FAO; alla Biennale di Venezia in occasione della Mostra delle Pietre Sonore, del geniale scultore sardo Pinuccio Sciola, e ancora davanti alla Commissione Cultura del Parlamento Europeo e al Papa Giovanni XXIII, come pure l’esibizione alla presenza del Papa Giovanni Paolo II nel 2003 insieme conla PremiataForneria Marconi in Piazza San Pietro.

Particolarmente proficua l’intesa con l’Istituto di Ernesto De Martino, vertice negli studi sulle tradizioni popolari. Non meno interessanti gli approfondimenti sulla Cantica “Deus Ti salvet Maria” (per l’Autore “Mamma Sovrana”) della quale per merito dell’opera di ricerca filologica furono reperite due strofe fin allora inedite: Perdonu e Setti ispadas; opera scritta dal gesuita Bonaventura Licheri, vissuto in Neoneli tra il 1734 e il 1802, ed eseguita per la prima volta da un trio jazzista che comprendeva lo stesso Vinaccia e i valentissimi norvegesi Tore Brunborg (sax) e Arild Andersen (contrabbasso), poi diffuso mediante un CD; la partecipazione alla “Notte di Solidarietà” a favore della Sclerosi multipla; la doppia tournée organizzata dalla Sorbona con l’incisione di “Chants et musiques des bergers de Sardaigne”; non meno interessante la trasposizione musicale delle 47 strofe dell’Inno contro “Sos Barones, sa tirannia”, inno che ha accompagnato l’insurrezione antifeudale del “Triennio Rivoluzionario Sardo” del 1793-1796; significativa anche la duplice partecipazione con tanti artisti al Premio “Luigi Tenco” (San Remo), come pure al Progetto “Requiem, ballata in cinque stanze” di Giovanna Marini (a Roma e Vienna) 1987; la esaltante esibizione nell’Anfiteatro Romano di Cagliari, e tanto ancora.

Notizie a carattere meramente esemplificativo tratte dal lungo elenco di eventi (circa 160) partecipati dal Coro

Frequentissime e innumerevoli le trasmissioni radiotelevisive in sede regionale e nazionale: Rai 3, Rai 2 e Rai 1, come in quelle estere : concerto in diretta perla WDRdella Germania Federale, per quella francese di Antenne 2, per la spagnola di San Sebastian, tutte più volte ripetute, così come le comparse elogiative nella stampa anche internazionale. Degna la presenza nei film su Antonio Gramsci (1977 e 1987).

Completano l’attività artistico-culturale i molti dischi (Cantos de paghe, nel 1984 risultò il disco di musica popolare più venduto) e CD, prodotti in genere in accompagnamento di eventi, i cosiddetti “Progetti”, costituenti le molteplici iniziative del Coro (oltre 100), i testi teatrali e le diverse pubblicazioni librarie: l’ ultima, recentissima, dal significativo titolo “ZUIGHES”, verrà presentata in occasione della serata pavese del 21 febbraio 2015.

NEONELI, centro agricolo del Barigadu di origine medioevale (800 abitanti, a mt 550 con vista sul Lago Omodeo), già della Provincia di Cagliari e attualmente di quella di Oristano, è compreso nell’ampia area della Sardegna Centro-occidentale che costituiva il Giudicato degli Arborea, di cui presidiava il settore nord-orientale. In zona (Monte S. Vittoria) sono rilevabili tracce di una fortezza punica e ruderi del Castello di Orisetto, di epoca giudicale; la colonizzazione umana è peraltro ben più antica, come attestato dai vasti depositi di vasellame.

IL CANTO A TENORE.

Questo canto costituisce un genere musicale, polifonico, a contrasto-armonico, di 4 (o 5 elementi) di origine antichissima, risalente almeno all’età del bronzo (e di cui esistono tracce nei famosi Bronzetti nuragici, VII-VI secolo a.C.). Il Capocoro (sa oche, o boghe = la voce) emette con modulazione distesa (sa istèrria) un “suono” (nota SOL, in effetti un fonèma di origine dialettale, privo di significato), cui rispondono, rincorrendosi, gli altri componenti con suoni diversamente modulati (Mi, Re, Si) tutti tratti dalla natura (bue, pecora, maiale, ecc.). Il contrasto che ne deriva, pur con le dissonanze, finisce con l’armonizzarsi in un tutt’uno, da cui anche la denominazione di “cuncordu”. Esso rappresenta pertanto una forma primitiva di musicalità, tanto che può praticarsi senza accompagnamento strumentale e rappresenta una forma di canto popolare diverso, seppur compreso nel folk.

Il Canto a Tenore è stato riconosciuto dall’Unesco Patrimonio intangibile dell’Umanità.

Organizzazione dell’evento TENORES DI NEONELI a Pavia:

CIRCOLO CULTURALE SARDO “LOGUDORO”

Associazione di Promozione Sociale, Culturale e Ricreativa

Via S. Spirito 4/a – 27100 Pavia – Tel. e fax 0382/ 470209

e-mail: circolosardopv@libero.it

Consiglio direttivo in carica

Gesuino Piga (presidente), Paolo Pulina (vicepresidente vicario), Angela Congiu (vicepresidente), Mario Deiana (tesoriere), Maria Elena Cuccu (segretaria). Gli altri componenti: Giacomo Ganzu, Gesuino Dente, Giulio Ricciardone, Maria Giovanna Sanna. Filippo Soggiu è presidente onorario.

Revisori dei conti: Giovanni Spanu (presidente), Gian Paolo Sirigu, Enrico Davide Ottaviano.

Probiviri: Antonio Manca (presidente), Francesco Finà, Franco Pala.

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