Mer. Apr 24th, 2024

Emanuela Alberti porta in alto l’orgoglio italiano e pavese vincendo il titolo mondiale nel weightlifting (sollevamento pesi) categoria 58kg. Emanuela ha scelto  youpavia per raccontare la sua fantastica esperienza, ecco le sue parole in esclusiva per noi.

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Emanuela Alberti in abiti “civili”

1. Emanuela raccontaci di questo titolo mondiale, che esperienza é stata?
“La partecipazione a questo mondiale è stata il culmine di un periodo intensissimo di preparazione fatta di allenamenti nel quale sono stata molto performante e assenza di infortuni e dolori vari che alle volte possono pregiudicare il risultato a parità di impegno. Il regime alimentare accurato mi ha permesso di perdere più di 3kg ed entrare così nel peso forma per la mia categoria (58kg) senza perdita di forza o di energia. Un grande focus che mi ha accompagnato fino al giorno della gara. Quando ho preso in mano il bilanciere per il riscaldamento ho sentito subito di essere al top. E da quel momento in poi tutto è andato in maniera perfetta. Il clima ai mondiali master, dai 35 anni in poi, è molto bello, perché si incontrano atleti con grande esperienza e con dei risultati alle spalle che ne fanno delle assolute icone, anche gli atleti plurimedagliati alle olimpiadi. Non c’è la tensione che trovi nelle competizioni non master, perché ognuno di noi ha la propria vita e le proprie consapevolezze raggiunte dopo anni di crescita e attraverso un percorso fatto di sacrifici, soddisfazioni personali e sconfitte, e dunque non ci si prende così sul serio seppure si dia sempre il massimo. Le proprie famiglie generalmente sono presenti e subito dopo la competizione è una grande festa”.

2. A chi hai pensato appena conquistato il primo posto? Hai realizzato d’essere su il tetto del mondo?
“Appena ho realizzato di aver vinto, ma anche prima, ho pensato a tutti gli amici che mi hanno incitato e supportato, al mio coach Giammaria Campana della Società Ginnastica Pavese, storico club di weightlifting di Pavia, che mi ha seguito fino in Germania e mi ha guidato per tutta la gara e che ho subito abbracciato. Al mio compagno Roberto che è venuto con me e che sentivo tifarmi ogni volta che salivo in pedana. Ho pensato a tutte le persone che erano felici con me per il risultato conseguito. Poi la medaglia, la bandiera del mio paese nel posto più alto e l’inno italiano , sono emozioni indescrivibili. Ho realizzato di aver conseguito qualcosa che nessuno mi potrà togliere e che mi accompagnerà nel mio cammino. Un qualcosa che si aggiunge alla mia esperienza, un altro punto di appoggio da cui iniziare nuovi percorsi sia con me stessa che con gli altri”.

3. Questa vittoria, pensi possa servire per far crescere il movimento pesistico italiano?
“Io credo di sì. Il weightlifting in Italia è uno sport minore, quindi tutto quelle notizie che possono catturare un po’ di attenzione sono per noi importanti. In qualità di coach di Crossfit spero che questo possa essere un esempio per tutti quelli che si allenano con me in primis, un esempio di forza non solo fisica ma anche mentale. E la buona predisposizione interiore porta sempre a dare il massimo, pur con la lucida consapevolezza che il percorso è fatto anche di tanti ostacoli e sacrifici. E poi spero che tutti quelli che mi conoscono ma non conoscono questo bellissimo sport, possano iniziare ad appassionarvici. A tutte le età”.

4. Da campionessa del Mondo, cosa consigli a chi vuole fare questo sport?
“Il mio consiglio è di provare senza pregiudizi. Generalmente si pensa che il weightlifting sia per persone forti e muscolose, mentre la realtà è che uno sport per tutti. O ancora più diffusa è l’idea che una donna facendo pesi diventi grossa e mascolina, e anche in questo caso non è necessariamente così. Entrando in un club di weightlifting generalmente si trovano atleti di tutte le età e di tutte le strutture fisiche, infatti abbiamo categorie di età e di peso corporeo che coprono tutte le tipologie. A chi già lo pratica invece consiglio di insistere, allenarsi, gareggiare e non scoraggiarsi perché tutti hanno dei momenti buoni e dei momenti meno buoni. Praticare uno sport alle volte è un sacrificio, ma i benefici sono di gran lunga superiori e il più delle volte quei sacrifici li si affronta con grande forza e determinazione. Inoltre non si migliora solo a livello di prestazioni fisiche, ma anche il proprio stile di vita e la qualità del proprio tempo migliorano: una volta che lo sport diventa parte della propria vita non si scambierebbe mai un allenamento per divano e televisione. Anche il nostro rapporto con gli altri migliora: gli amici che si incontrano e con i quali si condivide la passione per lo sport diventano il tesoro più grande, diventano coloro che comprendono i momenti cruciali della tua crescita sportiva, e sono un valore aggiunto alla tua crescita personale. Le molteplici esperienze di ognuno si incrociano tra loro, tutti possono diventare un esempio, un supporto e spesso anche la chiave con cui aprire tante porte che non sapevamo di avere”.

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