Bressani utilizza lo strumento tecnologico di massa per eccellenza, uno Smartphone, l’Iphone6 per riprodurre i suoi personali tagli fotografici concentrandosi sull’idea del progetto e non sulla tecnica, quella di rendere quindi “Soggetto” i dettagli della spazzatura abbandonata dall’uomo con “disattento disprezzo”.
Le immagini, frutto di una elaborazione culturale e stilistica personale, divengono così un elemento di spunto per una visione propositiva, che mira alla trasformazione dei concetti.
20 scatti e 20 gerundi che siglano ogni colpo d’occhio che cade davanti alla propria passeggiata, congelati nel tempo durante lo stesso attimo in cui essa avviene.
Così la “bellezza” intesa dall’artista si ritrova appunto nella sua mutata collocazione, in una energia rinnovata che si fonde con la “visibile invisibilità” dell’indifferenza, imputata dallo stesso di essere tra i sintomi più nocivi e sfrenati della nostra civiltà quasi perduta.